giovedì 21 giugno 2012

Mrs. Calzelunghe (Banksy style)

Verde e arancione, di questo ero sicura.
Questi due sarebbero stati i colori predominanti della mia nuova torta, tutta dedicata a Pippi Calzelunghe. 
Dopo le inconfondibili trecce rosse, il suo segno distintivo sono le ridondanti calze, una verde e l’altra arancione. Niente di più riconoscibile, niente di più facile.

Poi, cos’altro? Ci vorrebbe lei, la Pippi, in persona. Però, già lo so, io che non adoro pupazzetti e bamboline, soprattutto se non posso essere sicura che vengano perfetti, nemmeno mi ci metto a modellare, questa volta. 
In ogni caso, Pippi ci deve essere: la festeggiata l’adora e io non posso non accontentarla.
    


Ed ecco che salta fuori l’idea dello stencil: è una tecnica che ho già usato pochissimo tempo fa, nel fare la torta sinfonica, e che mi ha lasciato molto molto soddisfatta e curiosa di testarne le potenzialità. 
Questa volta sarà un po’ più rischioso, perché il soggetto è più elaborato... ma dai che ci provo lo stesso.
E via di taglierino su acetato leggero, a ritagliare la famosa immagine dei writer, fino ad ottenere il mio stencil artigianale.
Finite le decorazioni con la pasta di zucchero, eccomi a diluire un po’ di colorante alimentare con qualche goccia di aroma alla mandorla, per poi tamponarlo con la spugnetta apposita sulla superficie della torta, ricoperta dallo stencil. La mia cartina tornasole, tutta sorrisi e zucchero.

Sapete che pazienza ci vuole a tamponare e tamponare e tamponare, senza avere idea di come sta venendo il lavoro sotto quel foglio di acetato? E poi, quando quel foglio lo si leva, immaginate lo stupore? Un po’ come quando la polaroid scattata pochi minuti prima comincia a prendere colore…bellissimo!
Ecco, ogni cosa è finalmente al suo posto: le toppe colorate, il pizzo floreale, gli immancabili merletti, e lei, Mrs. Calzelunghe, tutta arancione e sorridente! Mi piace!


mercoledì 13 giugno 2012

Sinfonica.

E’ incredibile come lo zucchero riesca ad adattarsi bene, a tutte le situazioni. Sì, perché le situazioni che necessitano dello zucchero sono tante e, soprattutto, diverse. Di mille tipi.
Anche una torta decorata può assumere mille facce, ed avere quindi altrettanti significati. 
Saputo questo, la parte più difficile è capire come comunicare il significato in questione, e le sensazioni ad esso legate, attraverso lo zucchero. 

La progettazione di questa torta è stata lunga e laboriosa. Per giorni, un pensiero fisso e ricorrente, da gestire con grande cautela. Perchè tutte queste premure? Perché la torta che stavo per fare doveva essere un omaggio alla musica classica. E, per me, non c’è arte più delicata, più emozionale della musica. Così preziosa, e forte e fragile, tanto da essere maneggiata con cura.


Ecco allora le indicazioni del progetto: due festeggiati, la musica classica e il violoncello, grande protagonista della festa. Un vero sogno di zucchero, che mi avrebbe permesso di allontanarmi il più possibile dalla banalità degli inflazionati righi musicali, le chiavi di sol, o i tasti di un pianoforte. Sì, ma come?
Ecco come.

Innanzitutto, l’altezza: la musica arriva fino in cielo, e la torta deve fare altrettanto.
Come in un perfetto spartito appena steso, il colore è un rigoroso e elegantissimo bianco e nero, alleggerito da una fettuccina di pizzo candido.
Il profilo di un compositore d’altri tempi affianca i nomi dei festeggiati.


Sul bordo del secondo piano, la morbida sagoma del violoncello, con l’inconfondibile losanga.
L’elegante precisione della chiave di basso troneggia in alto, come coronamento della torta.
E le note di zucchero, che volano e si posano dove capita, dove c’è un orecchio pronto ad ascoltarle.

L’ho voluta più importante che mai, questa torta. Importante come il tema, come la sensibilità di un musicista, come la passione per quest'arte.
Proprio per questo motivo anche questa volta lo zucchero mi ha impegnato tantissimo e mi ha tenuto sveglia la notte... Ma quando la torta è finita, ed è ancora per un momento tutta mia, e posso concedermi al piacere di fotografarla, ecco che non sento più la stanchezza, ma sento profondamente che alla fine ne è valsa la pena, come sempre!