mercoledì 13 giugno 2012

Sinfonica.

E’ incredibile come lo zucchero riesca ad adattarsi bene, a tutte le situazioni. Sì, perché le situazioni che necessitano dello zucchero sono tante e, soprattutto, diverse. Di mille tipi.
Anche una torta decorata può assumere mille facce, ed avere quindi altrettanti significati. 
Saputo questo, la parte più difficile è capire come comunicare il significato in questione, e le sensazioni ad esso legate, attraverso lo zucchero. 

La progettazione di questa torta è stata lunga e laboriosa. Per giorni, un pensiero fisso e ricorrente, da gestire con grande cautela. Perchè tutte queste premure? Perché la torta che stavo per fare doveva essere un omaggio alla musica classica. E, per me, non c’è arte più delicata, più emozionale della musica. Così preziosa, e forte e fragile, tanto da essere maneggiata con cura.


Ecco allora le indicazioni del progetto: due festeggiati, la musica classica e il violoncello, grande protagonista della festa. Un vero sogno di zucchero, che mi avrebbe permesso di allontanarmi il più possibile dalla banalità degli inflazionati righi musicali, le chiavi di sol, o i tasti di un pianoforte. Sì, ma come?
Ecco come.

Innanzitutto, l’altezza: la musica arriva fino in cielo, e la torta deve fare altrettanto.
Come in un perfetto spartito appena steso, il colore è un rigoroso e elegantissimo bianco e nero, alleggerito da una fettuccina di pizzo candido.
Il profilo di un compositore d’altri tempi affianca i nomi dei festeggiati.


Sul bordo del secondo piano, la morbida sagoma del violoncello, con l’inconfondibile losanga.
L’elegante precisione della chiave di basso troneggia in alto, come coronamento della torta.
E le note di zucchero, che volano e si posano dove capita, dove c’è un orecchio pronto ad ascoltarle.

L’ho voluta più importante che mai, questa torta. Importante come il tema, come la sensibilità di un musicista, come la passione per quest'arte.
Proprio per questo motivo anche questa volta lo zucchero mi ha impegnato tantissimo e mi ha tenuto sveglia la notte... Ma quando la torta è finita, ed è ancora per un momento tutta mia, e posso concedermi al piacere di fotografarla, ecco che non sento più la stanchezza, ma sento profondamente che alla fine ne è valsa la pena, come sempre!

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